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Inconscio ti stimo!
26 Novembre 2015

Viaggiare nel tempo è possibile? In un certo senso…sì!

Luca Girolimetto dermoriflessologia, inconscio, memoria, tempo, viaggio Leave a Comment
viaggiare nel tempo

Ciao viandante,

giusto per partire subito a tema, ti propongo di fare assieme un salto indietro nel tempo, di circa cento anni, per andare a conoscere un personaggio davvero brillante il cui nome è Giuseppe Calligaris.
Ora dammi la mano e quando sei pronto…saltiamo!

Siamo intorno al 1910 e Giuseppe è un giovane e promettente medico friulano, laureatosi nel 1902 presso la facoltà di medicina di Bologna con una tesi di laurea tutt’altro che ordinaria dal titolo Il pensiero che guarisce. Sta compiendo delle ricerche in un ospedale psichiatrico della capitale su presunte sensibilità della pelle in relazione a zone del cervello danneggiate. Partito scettico, ben presto si rende conto di essere davanti a qualcosa che ha dell’incredibile e, nonostante l’indifferenza dei colleghi verso le sue scoperte, si butta anima e corpo in questa sua mirabolante avventura.

La placca del compleanno

Come tutte le più grandi storie, anche questa inizia con un episodio che sembra insignificante ma che finirà poi per non esserlo affatto. Giuseppe, durante le sue ricerche, scopre che la pelle presenta delle piccole zone circolari della dimensione di circa un centimetro che, se stimolate in un certo modo, producono sistematicamente, a parità di zona, gli stessi effetti. Attribuisce a queste zone il nome generico di placche e comincia a catalogarle con il nome dell’effetto che producono: placca del sonno, placca della volontà, placca dei ricordi piacevoli e così via sino a catalogare centinaia di queste zone, tra cui le placche delle età fino al centesimo anno. Durante i suoi studi scopre inoltre che, talvolta, alcune di queste placche sono accese (ovvero sensibili ad un tocco leggero o ad una minima pressione) senza necessità di attivarle. Indagando le placche delle età, scopre che una persona presenta sempre attiva la placca dell’età corrispondente alla sua età anagrafica; detta in altra maniera, se una persona è nell’anno del suo trentaseiesimo compleanno, la placca corrispondente a quell’anno è ipersensibile.

Non sapendo bene cosa farsene di questa scoperta, Giuseppe la usa per stupire le persone e gioca con loro ad indovinarne l’età: restringe il campo valutando l’età plausibile della persona e poi testa la zona così circoscritta fino a trovare la placca sensibile. Il giochino di prestigio funziona a meraviglia ma talvolta a Giuseppe capita di prendere quello che noi oggi definiremmo un granchio; in qualche caso sporadico infatti, la persona che si è sottoposta all’esperimento sostiene di avere un’età diversa da quella da lui individuata. Inoltre, se nella maggior parte dei casi di predizione errata, la placca sensibile è anteriore all’età vera e propria del soggetto, in alcuni casi la placca accesa è addirittura…futura. Ti lascio immaginare la perplessità e lo sconcerto del povero Giuseppe di fronte a tale rivelazione!

La riflessologia della memoria

Ora, ai fini della storia, è necessario fare un salto nel futuro e tornare ai giorni nostri per conoscere due personaggi altrettanto eclettici e coraggiosi: Flavio Gandini e Samantha Fumagalli. Flavio e Samantha, ignari l’uno dell’altra, durante la loro vita incappano nel lavoro di Giuseppe Calligaris e se ne innamorano a tal punto da dedicare il loro tempo libero a studiare a fondo le scoperte del medico friulano. La vita decide poi di farli incontrare e da lì a scoprire di avere questa passione in comune il passo è breve. Leggendo questo loro incontro come un segno, decidono di unire gli sforzi e di raccogliere l’eredità del dottor Giuseppe Calligaris, proprio come auspicato dall’autore stesso: nei suoi scritti infatti il medico invitava caldamente i colleghi, e chiunque fosse dotato di una mente aperta e brillante, a portare avanti quello che lui stesso, per vicissitudini personali, non era riuscito a portare a termine.
Questo sforzo congiunto, sebbene faticoso e talvolta soverchiante, si rivela però fruttuoso e porta alla nascita di una nuova disciplina olistica che Flavio e Samantha decidono di chiamare Dermoriflessologia®. Tra i molti misteri in cui si sono imbattuti durante il loro lavoro di ricerca, uno dei più affascinanti è stato proprio quello dell’apparente anomalia della placca del compleanno. Per nostra fortuna, alla fine sono riusciti a venirne brillantemente a capo e ce lo hanno svelato nel loro libro: Riflessologia della Memoria.

Le placche delle età e il viaggio nel tempo

Ho approfondito in un altro articolo il funzionamento delle placche e come può essere utile fare un lavoro su di esse. In breve le placche sono una porta sull’inconscio attraverso la quale è possibile accedere a depositi di memoria che sono a tema con la placca. Nel caso di placche ipersensibili è probabile che questi depositi contengano un vissuto irrisolto che però ora è possibile affrontare e lasciare andare una volta per tutte.

«Uhm… Luca, mi stai dicendo che quelle persone che hanno ipersensibile una placca degli anni diversa dalla loro età, hanno delle questioni irrisolte accadute in quell’anno?»

Complimenti, davvero perspicace!
Ora non resta che svelare il mistero delle placche ipersensibili delle età future. Non so te, ma la prima volta che mi hanno posto la questione mi sono aggrappato alla sedia: se le placche non sono altro che porte su contenitori di memoria, il fatto che ci siano depositi di memoria attivi nonostante io debba ancora viverne il contenuto mi ha francamente destabilizzato!
Sebbene questa prospettiva sia affascinante a livello teorico, è però di poca utilità a livello pratico ed è percorribile quasi esclusivamente a livello di sperimentazione.

Resta dunque un’altra possibilità, quest’ultima assai utile a livello di lavoro personale: la placca ipersensibile è un deposito di memoria ereditato dagli avi (probabilmente genitori o nonni) il cui vissuto è accaduto nell’anno corrispondente alla placca in questione.

Perché viaggiare nel tempo?

Semplicemente per sciogliere nodi energetici che vengono mantenuti vivi al solo scopo di fare la guardia ad avvenimenti che allora sono stati ritenuti pericolosi dal nostro inconscio e da cui quest’ultimo ci vuole preservare. Rivivendoli e scoprendo che in realtà ora non sono più pericolosi per noi, possiamo riappropriarci di quell’energia che impieghiamo per mantenere attive difese non più necessarie. Si compie insomma quella sorta di ricapitolazione (non te lo dico nemmeno che esiste una placca della ricapitolazione onirica) diventata famosa grazie ai libri di Carlos Castaneda.

Nel ricordarti che i tuoi commenti sono sempre benvenuti, ti saluto calorosamente e ti lascio con questo aforisma:

Il passato non può essere cambiato, ma può essere rivissuto da un altro punto di vista.

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About Author

Luca Girolimetto

Pratico il Massaggio Sonoro, la Dermoriflessologia, e lo Yoga della Risata. Adoro l’inconscio, che esploro con Sogni, I’Ching e Tarocchi. Studio Psicosintesi.

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