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Educazione e Psicosintesi
27 Maggio 2016

Insoddisfazione: placarla dando importanza alle piccole cose.

Luca Girolimetto attenzione, gratitudine, insoddisfazione, viaggio 2 Comments
Insoddisfazione e piccole cose

Benarrivato viandante, questa settimana vorrei farti riflettere sull’importanza del prestare attenzione alle piccole cose per allontanare lo spettro dell’insoddisfazione. Forse non ne sei ancora del tutto consapevole ma, molto spesso, i disagi derivano da una perdita della giusta prospettiva. Quante volte ti sei detto, o hai sentito, frasi del tipo:

Quando avrò ottenuto la promozione, sarò felice.

Una volta in pensione potrò godermi la vita.

Quando i figli saranno diventati grandi torneremo a goderci la coppia.

Se vincessi al Superenalotto avrei risolto tutti i miei problemi!

Tutte queste frasi, seppur molto diverse nel contenuto, hanno in comune un unico filo conduttore: subordinare il piacere al raggiungimento di una meta. Premesso che gli obiettivi sono importanti nella vita di ciascuno di noi, spostare la prospettiva in modo da vedere solo quello che succederà una volta raggiunto quel determinato obiettivo apre le porte a quel grande vuoto che prende il nome di insoddisfazione. Se non ne sei convinto prova a riflettere su queste domande:

Quanto tempo ci hai messo a raggiungere l’obiettivo?

Durante tutto quel tempo hai vissuto o sei sopravvissuto?

Quanto, di tutto quel tempo, ti sei soffermato ad apprezzare le piccole cose?

All’obiettivo ci sei arrivato carico di vita e di esperienza oppure l’hai raggiunto come un sacco vuoto nella speranza di essere riempito all’arrivo?

Se ti concentri solo sulla meta del tuo viaggio è come se tu vagassi volontariamente, per un lungo periodo, nel deserto senza acqua, agognando l’oasi che ti darà l’estasi. Quando la raggiungerai però, il tuo desiderio rischierà di ucciderti perché il tuo corpo non sarà in grado di accogliere, tutta assieme, quell’acqua finalmente disponibile. Inoltre, anche qualora riuscissi a dissetarti senza danni, tutta quell’acqua non ti ripagherà certo delle ingenti privazioni a cui ti sei sottoposto per raggiungerla. Avrai sacrificato un pezzo di vita per una ricompensa spesso sopravvalutata e nascerà in te la voglia di rifarti, di recuperare il tempo perduto. Se non avrai imparato la lezione, molto probabilmente, vedrai questo risarcimento laggiù in lontananza, rischiando così di ripartire per un nuovo frenetico viaggio. Così facendo il vuoto si accumula al vuoto, accrescendo l’insoddisfazione viaggio dopo viaggio.

L’insoddisfazione come separazione

Hai mai sentito il detto Il diavolo è nei dettagli? Il fatto curioso è che deriva da un altro proverbio che recita: Dio è nei dettagli.

«Senti Luca, ma nei dettagli allora c’è Dio o il diavolo? E poi cosa c’entra l’insoddisfazione con ‘sti proverbi?»

Un passo alla volta, caro viandante. Anche per quanto riguarda i proverbi (o gli slogan, come ho accennato in un altro articolo), la parte importante sta nel viaggio che ha portato alla loro formulazione. I due motti che ti ho appena citato sono due facce della stessa medaglia: l’insegnamento alla base è il medesimo, ma cambia la prospettiva con cui si guarda alla medaglia.

La prima formulazione è quella che vede il bicchiere mezzo pieno e comunica che solo prestando attenzione alle piccole cose quotidiane, spesso trascurate, si può percepire la grandezza di Dio, entrando così nel suo Regno. La seconda invece è un monito: se non prestiamo attenzione ai dettagli, ai piccoli passi, alle cose che spesso, erroneamente, riteniamo insignificanti, finiremo per incontrare il diavolo.

Ma cosa significa diavolo? Secondo Wikipedia

Il termine “diavolo” deriva dal latino tardo diabŏlus, traduzione fin dalla prima versione della Vulgata (V secolo d.C.) del termine greco Διάβολος, diábolos, (“dividere”, “colui che divide”, […])

Insomma incontrare il diavolo significa essere in una sorta di separazione e non è forse un grande atto di separazione vivere solo in funzione di un obiettivo tralasciando tutto il resto? E che cos’è l’insoddisfazione se non il desiderio di tornare in possesso di qualcosa di perduto o che ci è stato tolto?

Vivi nella gratitudine del piccolo

«Che meraviglia Luca! Però adesso che mi hai detto tutto questo, io che faccio?»

Ogni volta che sei impegnato in piccole cose, chiediti come sarebbe la tua vita se quelle cose non ci fossero. Se, ad esempio, ti stai facendo una doccia, prova a chiederti come staresti se non avessi l’acqua calda, o se non avessi addirittura l’acqua necessaria per lavarti. Una volta percepito quanto è importante per te quello che fino a poco prima forse davi per scontato, ringrazia dentro di te l’universo perché ti ha concesso il privilegio di goderne.

Infine, quando stai desiderando o stai agendo in preda al desiderio di una grande oasi, sposta la prospettiva sulle piccole cose delle quali rischi di privarti per raggiungere quel paradiso fittizio. Ad esempio, se ti ritrovi a desiderare il paradiso dei single perché ritieni che la tua compagna o il tuo compagno siano ormai solo una rottura di scatole, fermati per un attimo; inizia a chiederti cosa ti sta dando l’altro di prezioso nel quotidiano che tu ormai non vedi più a causa dell’abitudine. Cerca di riscoprire l’affetto dietro ai piccoli gesti dell’altro, la cura nei tuoi confronti dietro la pulizia della casa o dietro i piccoli lavoretti domestici.

Fai un elenco di quelle quotidiane piccole gocce d’acqua che tutte assieme formano il mare che vai cercando. Memorizzale bene e, quando le incontri, fermati a dissetarti, ringraziale e mettile nel tuo cuore per portarle sempre con te; quelle piccole cose, nei tuoi momenti di oscurità, saranno come lucciole nella notte.

Buon cammino, viandante.



L’immagine di copertina è di Tom Mrazek che puoi trovare qui.

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About Author

Luca Girolimetto

Pratico il Massaggio Sonoro, la Dermoriflessologia, e lo Yoga della Risata. Adoro l’inconscio, che esploro con Sogni, I’Ching e Tarocchi. Studio Psicosintesi.

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