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Inconscio ti stimo!
31 Luglio 2015

I tarocchi non predittivi per l’indagine di sé

Luca Girolimetto sincronicità, sogni, tarocchi 6 Comments
Tarocchi

Benvenuta anima errante.

Spesso quando si parla di tarocchi le persone storcono un po’ il naso, oppure provano un certo senso di inquietudine; la causa è da ricercarsi nell’uso che ne viene fatto piuttosto che nella natura stessa del tarocco. Abitudine comune infatti è quella di utilizzare queste carte simboliche con fini divinatori snaturandone così il significato più profondo.

Una profezia è auto-avverante

A questo proposito faccio una piccola digressione per parlare un attimo della predizione. La prima legge della psicodinamica (lo studio dei processi psichici che sono alla base del comportamento umano) dice:

Le immagini, le figure mentali e le idee tendono a produrre le condizioni fisiche e gli atti esterni, o azioni, ad esse corrispondenti.

In pratica, se tu hai un’immagine vivida in testa, quell’immagine ti porterà a comportarti e ad atteggiarti in maniera congruente con l’immagine stessa. In altre parole, l’immagine ha insita in sé una forza motore che spinge per manifestare l’immagine stessa.

Ti faccio un esempio: supponiamo che tu decida di andare a farti predire il futuro da un sedicente tarologo, semplicemente per sapere come si svilupperà la tua attività lavorativa nel prossimo periodo. Supponiamo anche che, restando abbastanza neutro, il tarologo ti comunichi che ci saranno dei grossi cambiamenti. A quel punto tu, volente o nolente, creerai nella tua mente un’immagine di quel cambiamento, positiva o negativa che sia. Probabilmente nelle settimane a venire continuerai a focalizzare l’attenzione su quel cambiamento che ti è stato predetto, creandoti immagini e idee sempre più precise e dettagliate di quello che potrebbe accadere. In accordo con la prima legge della psicodinamica quelle immagini metteranno in moto dentro di te dei meccanismi volti a portarle in manifestazione, quindi ti spingeranno a comportarti in maniera tale da causare il cambiamento così come te lo sei figurato: tranquillo, se ti sei immaginato un cambiamento positivo, nessuna problema!

Ogni predizione contiene quindi in sé la forza motrice che la porterà ad avverarsi: da qui l’importanza di astenersi, per quanto possibile, da qualunque divinazione, anche se fatta in buona fede o per gioco; nel caso non fosse proprio possibile, sarebbe importante formularla in termini positivi o potenzianti.

Se ti affascina l’argomento, una serie televisiva illuminante a tal proposito, almeno per me lo è stata, è FlashForward. Purtroppo è andata in onda solo la prima stagione ma vale comunque la pena guardarla.

Il tarocco come simbolo

I tarocchi, spogliati dell’abilità (un po’ stregonesca diciamocelo) di conoscere il futuro, possono finalmente tornare a rivestire il ruolo che compete loro: fare da portale verso l’inconscio alla scoperta di parti di sé.

Il tarocco infatti altro non è che un simbolo; simbolo significa “mettere insieme” due parti distinte. Per i tarocchi, queste due parti non sono altro che l’esterno e l’interno di ciascuno di noi, che per comunicare hanno bisogno di un tramite, di un ponte.

C. G. Jung ha coniato il termine sincronicità per indicare il nesso tra due eventi, uno oggettivo e uno soggettivo che non hanno tra loro alcun rapporto causale ma che assumono un significato preciso e profondo per chi li osserva. Per spiegartelo meglio ricorro ad un altro esempio: supponiamo che tu la notte abbia sognato una farfalla dalle ali azzurre che ti portava un dono e durante la giornata, mentre sei seduto all’aperto a bere un caffè, una farfalla dalle ali azzurre venga a posarsi sul tuo tavolino. La farfalla del sogno non ha di certo provocato l’arrivo della farfalla nella realtà, così come la farfalla reale non ha prodotto il sogno. I due eventi non sono quindi correlati da un rapporto di causa-effetto, però non si può certo dire che non assumano per te un significato ben preciso. Quasi sicuramente ti tornerà alla memoria il dono nel sogno e probabilmente ti chiederai quale dono avrà in serbo per te quella giornata.

I tarocchi quindi, a fronte di una realtà oggettiva portata in un consulto, fungono da evento sincronico per portare alla luce un contenuto soggettivo custodito nell’inconscio del consultante; ecco dunque interno ed esterno che trovano una via di comunicazione, un mezzo per un dialogo profondo e proficuo per chi decide di perseguirlo.

Tarocchi e sogni

I tarocchi hanno una valenza simile a quella del sogno: entrambi sono fatti di simboli che si presentano in un determinato momento nella vita di ciascuno di noi per comunicarci qualcosa che non sappiamo o non vogliamo sapere, ma della quale è necessario prenderne atto. Proprio come nei sogni, i simboli dei tarocchi hanno una valenza generale che appartiene all’inconscio collettivo, e una valenza strettamente personale che appartiene a noi e solo a noi. Ecco perché, quando si usano i tarocchi, è fondamentale dare spazio alla realtà soggettiva del consultante rispetto che darne un’interpretazione generica basata sul loro significato universale: proprio come per i sogni, è sì necessario tenerlo in considerazione, ma ben più importante è fare un’opera di sartoria per adattare il simbolo alla vestibilità unica e originale di chi li sta consultando.

Tornando all’esempio del lavoro, supponiamo che tu stia progettando di scrivere un romanzo e decida di indagare la cosa anche a livello inconscio. Supponiamo che tu estragga dal mazzo degli arcani maggiori la Torre: il suo significato generico è la necessità di distruggere vecchi schemi per lasciare posto al nuovo, un cambiamento che potrebbe portare con sé dolore o sofferenza. Se letta in modo predittivo potrebbe anche essere un segno di rovina o di disfatta. Qualora però tu sia il proprietario di una piccola torre, al momento non abitabile perché da ristrutturare, la Torre potrebbe essere il suggerimento di rimetterla in sesto per poi andare a scriverci il tuo romanzo. La Torre quindi non è più simbolo di penosa ristrutturazione interiore (o peggio ancora di sciagura) ma il riferimento ad un qualcosa di esteriore di cui la tua creatività artistica potrà poi beneficiarne: una bella differenza!

Anche per questa volta, siamo giunti alla fine: spero di essere riuscito a chiarirti un po’ le idee su un tema così controverso come i tarocchi e ti invito a lasciare i tuoi commenti o le tue opinioni a riguardo nell’apposito spazio qui sotto.

Buon cammino.

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About Author

Luca Girolimetto

Pratico il Massaggio Sonoro, la Dermoriflessologia, e lo Yoga della Risata. Adoro l’inconscio, che esploro con Sogni, I’Ching e Tarocchi. Studio Psicosintesi.

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6 Comments

  1. Virtual server Reply
    1 Novembre 2016 at 12:35

    L’Astrologia puo essere incredibilmente accurata, ma non e in grado di predire in modo coerente chi c’e dietro la porta della pizzeria, perche non parla molto bene il linguaggio degli eventi esteriori e concreti; o, per lo meno, non e in quell’ambito che il simbolismo astrologico e piu eloquente. Il futuro che l’Astrologia prevede con esattezza impressionante non si trova nel mondo che sta “la fuori”. Si trova nella nostra testa , proprio in quello spazio che c’e tra le due orecchie.

    • Luca Girolimetto Reply
      1 Novembre 2016 at 18:14

      Premetto che l’articolo parlava di Tarocchi e non di Astrologia, tema altrettanto vasto e molto complesso. Concordo che l’Astrologia, così come i Tarocchi, sono molto efficaci quando usati per sondare quello che potremmo definire ‘lo spazio interiore’ dell’uomo. Non parlerei però in questo caso di previsione, bensì di esplorazione. Grazie della condivisione e buon viaggio, caro viandante.

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